Ragazza esibizionista in sogno

   13/01/2008
  
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Sono una bella ragazza, una bella figa. Mike è con me in stanza e mi comporto come non ci fosse, ma so che c’è.
Sono vestita in modo semplice ma sexy: poi esco dal bagno in slip neri e con il mio amatissimo top zebrato, ai piedi porto scarpe da footing senza calze. Sono splendida e sorridente. Mi sdraio sul lettino e allungo le gambe, guardo Mike di sottecchi sorniona e lo osservo attentamente rendendomi conto che gli piace guardarmi.
Io sono esibizionista e gli farò vedere cose da ricordare per sempre, senza alcuna morale. Nel frattempo ho tirato fuori da una cartella una rivista e, sdraiata sul letto, con le gambe appena dischiuse e ben rilassate, mi sono accomodata su due guanciali. Gli slip sono in realtà un costumino da bagno che lascia una meravigliosa fessura d’aria orlata proprio dove dovrebbe esserci il contatto con l’inguine e la parte alta della coscia.
Lui guarda mentre leggo e sfoglio la rivista, davvero come se lui non ci fosse. Mi soffermo a lungo su foto artistiche ma abbastanza esplicite, poi su una lettera che rileggo subito dopo.
Nel frattempo, con i piedi, mi libero dalle scarpe, sembra che mi voglia mettere ancora più comoda, ma poi d’improvviso mi aggiusto con sapienza gli slip e riprendo a leggere.
Una mano comincia ad appoggiarsi, trova la sua strada tra la pelle e gli slip; poi passa lentamente sulla figa. Vedo il mio stesso petto alzarsi ed abbassarsi vistosamente. Mi sto eccitando a leggere, lui non sa cosa, e di certo gli sembro ormai decisa ad andare avanti. Quando ormai sono davvero eccitata e respiro forte, oltre il punto di non ritorno, lui si avvicina a me senza parlare.
Senza smettere di accarezzarmi mi lascio guardare con aria di sfida complice e intanto tiro su gli slip in modo che la sottile stoffa vada ad incastonarsi profonda nell’inguine e nel solco della fica.
Ormai mi sono liberata degli slip e il mio dito medio va su e giù per la figa, che vedo già luccicante di umido. Mi muovo sul letto, mi rigiro con il culo per aria per essere sicura di essere ben vista e mugolo frasi un po’ sconnesse. La rivista è caduta a terra.
Mike a questo punto va in bagno… lo sento che cerca agitato qualcosa,poi torna nella stanza dove io mi sto masturbando furiosamente tenendo in mano un vibratore. Si avvicina a me lentamente, ma deciso.
Con dolcezza m’infila il vibratore nella figa, io me lo prendo e me lo gestisco a piacimento con gemiti continui. Vedo il monte di Venere che mi si agita, leggere contorsioni delle gambe, il bacino che tende ad alzarsi in un’offerta meravigliosamente sguaiata, senza pudore. Sono una gran figa e mi piace esserlo, sono orgogliosa d’essere in questo momento la sua figa. Che è così fradicia da avere del tutto appiccicoso quel poco pelo che mi tengo, quindi ancora più modellato per far risaltare la figa con il cazzo dentro nel modo migliore…
In un momento è accanto alla mia bocca, con il cazzo in mano. Ma intanto sbircia la mia, di mano, e le mie dita che si muovono frenetiche ai bordi della figa ingombra… Inarco il bacino e mi scuoto in un orgasmo ancora più violento dei precedenti. Poi mi lascio andare per un poco, lascio che il dildo mi esca dalla figa, mi sembro sfinita e gli sorrido.
– Ora è il tuo turno!
– Prima ti devo ancora leccare la figa –mi dice – perché a me piace leccare la figa, specie quella fradicia come la tua, mi fa credere onnipotente sentire la figa che si scioglie sulla lingua e sulle labbra.
E senza complimenti mi ficca la lingua dentro, dolce e deciso, la lavora anche con il naso, con un dito mi accarezza il buchino del culo, che comunque è fradicio anche lui e pronto ad essere usato.
– Mi piaci, troietta – mormora con la voce soffocata dallo struscio sulla figa – mi piace come fai la troia, come godi. Non vedo l’ora di sbatterti il cazzo dentro e di farti sborrare come non hai ancora fatto così.
Ci abbracciamo con furia, ci baciamo, ci stringiamo accarezzandoci. Ho due tette sode, con due capezzoli che sembrano di pietra scura. E’ sopra di me e con la punta del cazzo mi cerca la figa, una figa fradicia che è ancora più vogliosa di prima di prenderlo fino in fondo: è un attimo ed è il paradiso, quella sensazione meravigliosa di prendere possesso del più bel dono della terra, sentire quanto l’uomo sia fatto per la donna e viceversa. L’idea di spingerselo fino all’utero, fino a sentire tua la sua pancia intera tra le cosce, e la bocca che scambia con te la saliva degli amanti veri. Poi ancora quegli ooh strascicati, quel respiro fuori tempo: lo incito ad occhi chiusi…
A quel punto molla tutto, cinque o sei colpi tenendo tra le mani il mio culo, fino a sfondarmi… poi sborra con una violenza rara, mi riempie la figa e glielo dico, mentre il mio orgasmo continua ed io urlo – aah, aaah – fino a che mi crolla addosso con tutto il suo peso, affondando nel mio profumo e nel nostro odore di figa e di sborra.
– Amore mio! – gli dico.
Ad un tratto mi risveglio e mi rendo conto che ho fatto un sogno, un bel sogno, anche se così vivo e reale…
Che sia la parte più intima di me che mi parla, che vuole un uomo come Mike  subito come spettatore del mio esibizionismo, poi partner appassionato?
Accanto a me Debra dorme ancora della grossa, mezza coperta e mezza nuda. Mi rigiro sulla pancia e assaporo l’odore delle lenzuola e del corpo di Debra vicino. Qualche minuto dopo Mike si affaccia con cautela dalla porta socchiusa. Mi fa cenno di alzarmi e di seguirlo in cucina. Ha preparato il caffè, ora sento l’odore.
Mi alzo, non mi curo di coprirmi e vado in cucina. Mike mi abbraccia con dolcezza e mi dà il buongiorno, poi mi indica la tazza di caffè fumante.
– Ti va un po’ di caffè?

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