Prostituta per una sera

   01/12/2007
  
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Ero uscita tardi dall’ufficio e avevo aspettato invano un autobus che mi portasse a casa, ma niente da fare. Forse c’era sciopero o forse a quell’ora il 7 non passava più. Mi seccava tornare a casa a piedi, anche se il tragitto non era troppo lungo, perchè dovevo percorrere obbligatoriamente una strada che, a quell’ora, era frequentata solo da prostitute e dai loro clienti.Cominciai a camminare dicendomi che se non ci fossero state neppure le battone, con quel buio sarebbe stato peggio e avanzai più sicura. Diverse ragazze mezze nude erano lì in attesa di clienti; ogni tanto qualche macchina si accostava e, dopo una breve contrattazione ,una di loro saliva sull’auto, che subito sfrecciava via.Cominciai a riflettere su quella scelta di vita che per me era inconcepibile. Mentre stavo ragionando tra me e me e camminavo a passi affrettati, sentii una macchina frenare e mi si accostò. Affrettai il passo, ma l’auto mi fu nuovamente accanto e una voce maschile mi invitò a salire con tono deciso.Per un attimo fui colta dal panico,poi improvvisamente, senza un perchè montai in macchina accanto allo sconosciuto che mi aveva invitato. Lo feci quasi senza pensare, senza rendermi conto di cosa stavo facendo. Si trattava di un uomo tra i 40- 45 anni di età, sicuramente di bell’aspetto anche se non eccezionalmente attraente, ma forse bastò questo a farmi fare il passo decisivo. Era meravigliato di aver trovato una ragazza italiana e mi sommerse di domande sul perché battevo. Tentai di essere evasiva e durante tutto il tragitto fino a casa sua risposi con poche parole. Lui era molto baldanzoso a sentirlo parlare e mi portò nel suo appartamento dove mi offrì da bere con molta gentilezza. Non sapevo bene come comportarmi però non appena lui si alzò le feci anch’io. Si avvicinò a me abbracciandomi. Non mi ritrassi e lo sentii spingermi verso il corridoio. Non so se fu per prendere tempo oppure perché già mi trovavo bene in questo ruolo che gli chiesi subito di essere pagata. Lui mi sorrise e mi diede 50 €, poi mi condusse in camera da letto. Lasciai che fosse lui a spogliarmi (anche perché mi tremavano le mani non poco) e non appena il mio corpo si offrì al suo sguardo in tutta la sua nudità si eccitò subito togliendosi frettolosamente i vestiti e mostrandomi il suo membro già eretto tutto fremente dalla voglia. Senza troppe cerimonie mi fece sedere sul bordo del letto e mi avvicinò il cazzo al viso e senza perdermi d’animo glielo presi in mano iniziando una sega. Dopo solo un paio di movimenti della mano mi disse di prenderlo in bocca e io lo feci subito ritrovandomi a succhiare un cazzo di dimensioni di tutto rispetto. Sentivo tutta la sua eccitazione: mi teneva per i capelli e si spingeva la mia testa contro il pene eretto. Lo faceva entrare e uscire dalla mia bocca ansimando voluttuosamente. Un po’ alla volta riuscii a rompere il ghiaccio e cominciò a piacermi. Lui non era male … però era molto deciso nel farsi fare quelle cose da me. Pensai di lasciarmi andare e iniziai a succhiarlo sempre più forte stringendo le labbra più che potevo. Lo tenevo stretto con una mano e ogni tanto lui me lo toglieva di bocca per farmi leccare il suo cazzo in tutta la sua lunghezza. Capivo che il sesso orale gli piaceva molto e così lo spompinai meglio che potevo. Lo eccitai a dismisura a sentire i suoi gemiti e poco dopo mi prese e mi fece distendere sul letto gettandosi a capofitto tra le mie cosce per leccarmi la passerina. Mandai un grido non appena mi entrò dentro con la lingua nella cosina: era inaspettato. Ma subito dopo aprii bene le gambe per lasciare che mi esplorasse tutta quanta. Cominciai a eccitarmi e a bagnarmi: lui se ne accorse e iniziò a darmi della troia in calore e la cosa mi mandò su di giri da morire. Gli presi la testa e gliela spinsi tra le mie gambe e lui aumentò la foga delle leccate fino a quando si staccò e mi disse che voleva sbattermi. Usò proprio questa parola e io eccitatissima gli risposi: “sì sbattimi, amore mio!”. Non so da dove mi venne una frase del genere; soprattutto la parola amore mio! So solo che mi eccitava essere trattata in quel modo e non vedevo l’ora che entrasse dentro di me! Mi sentivo troppo porca! E non ci volle molto. Lui si distese sopra di me e entrò dentro tutto in una volta da quanto ero bagnata. Fu magnifico! Avevo il primo vero cliente dentro la mia figa e mi trovavo in un bagno di umori. Lui non mi penetrò: mi sfondò! Proprio così: fu estremamente vigoroso nelle spinte e io feci di tutto per assecondarlo in quegli assalti selvaggi alla mia passera. I suoi colpi mi scuotevano tutta tanto erano forti! Mentre lo faceva mi gridava che ero una troia e io non potevo fare a meno di eccitarmi a sentirmi chiamare e trattare così. Io lo abbracciavo e lo stringevo a me tenendogli le cosce intorno al bacino lasciando che mi sfondasse senza pietà. Ormai gridavo anch’io dal piacere e arrivai a urlare che ero una troia! Sentii che aumentava i colpi e credevo che sarebbe venuto di lì a poco, ma mi sbagliai: uscì dalle mie gambe e mi fece girare e mettere a quattro zampe per prendermela da dietro. Io non feci nulla per oppormi, anzi mi concessi liberamente lasciando che le sue spinte possenti mi facessero ballare ritmicamente con le tette che mi sbattevano avanti e indietro. Era furiosissimo: pensavo che non mi avrebbe più lasciata andare. Mi scopò così e poi mi fece mettere distesa a pancia in su e mi sollevò entrambe le gambe tenendomele unite e appoggiandosele a una spalla e mi cacciò il cazzo nella figa. Iniziò a sfondarmi a folle velocità: ero tutta eccitata e colavo di piacere da far paura. Non avevo mai visto un uomo così focoso e facevo di tutto per aiutarlo a martellarmi in questa posizione con dei colpi molto veloci e decisi fino a quando venne praticamente crollandomi addosso. Sebbene avessi goduto tantissimo non ero riuscita a venire. Lui ora era a fianco a me come morto: pensavo non si sarebbe più rialzato a vederlo così affaticato. Eppure, passato un quarto d’ora, tornò alla carica. Ero ingenua: il suo rapporto l’aveva avuto e sarebbe dovuta finire lì, ma io proseguii molto volentieri. Cambiò profilattico e gli dovetti mandare il pene su con la bocca e le mani (ci misi un po’ a dire il vero siccome non si rizzava subito). Mi mise seduta su una cassettiera e mi fece aprire le gambe facendo sporgere il più possibile dal bordo del mobile la mia passera e ci infilò nuovamente il membro. Mi scopò più lentamente questa volta facendomi lanciare gemiti di godimento quando mi stringeva le tette con le mani. Finimmo ancora sul letto e questa volta fui io a provocarlo: me ne vergogno un po’ ma a dire il vero feci io la mossa. Infatti gli sorrisi chiedendogli se voleva qualcos’altro … e gli diedi le spalle piegandomi in avanti e sollevando il mio sedere . Ebbi appena il tempo di assumere una posizione comoda che me lo ritrovai nel buco del sedere che entrava con tutto il suo cazzo ora perfettamente eretto. Ho sempre fatto sesso anale cominciando quando ero piccola e mi è sempre piaciuto molto e siccome avevo una buona esperienza in proposito mi feci fare anche quello. Volevo tornare a casa da vera troia che si è fatta sfondare in ogni buco… e lui me ne dava la possibilità e quindi feci di tutto perché mi prendesse con decisione anche in quel buco. Terminò con il secondo orgasmo nella mia figa dopo essersi fatto un lungo giro nel mio culetto( cosa che apprezzai parecchio). Ero stanchissima. Mi feci riportare e lasciare vicino a casa. Non riuscivo a crederci, ma era la verità pura e semplice: era stato il mio primo cliente. Non era tardissimo, infatti era appena mezzanotte: mi era sembrata una serata lunghissima e invece era passato davvero poco tempo!
Non avevo il coraggio di entrare in casa. Quando varcai l’uscio trovai mia madre che guardava la televisione e mi diede un rapido sguardo. Mi sentivo tremendamente sporca e colpevole,temevo che potesse intuire ciò che era successo, invece mi disse che in quell’ufficio mi sfruttavano e mi esortò ad andarmi a riposare. In un attimo fui nel mio letto, ma non mi addormentai facilmente, perchè ero ancora troppo eccitata e sorpresa che il ruolo della puttana mi si addicesse così bene e che mi fosse così piaciuto farmi sbattere da uno sconosciuto.Pensai che avrei potuto riprovare altre volte e godere di nuovo intensamente. ” Forse ho trovato un nuovo lavoro e più gratificante per giunta” mi dissi,ma in fondo non ne ero del tutto convinta.

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