Iniziazione di una troia: mia moglie fa pompini

   10/09/2007
  
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Questa è una storia molto particolare che riguarda mia moglie Monica, ma, prima di procedere, vi do alcune informazioni relative alla mia lei. Ha 38 anni, è alta 155 cm, ha lunghi capelli e occhi castano scuro, la carnagione molto chiara, porta la 40 di taglia, la seconda misura di biancheria intima e utilizza esclusivamente perizoma (ne ha di tutti i tipi). È carina e ha un certo fascino che, quando decide di usarlo, la rende irresistibile. Inoltre ha un gran bel culetto che le decanto fin da prima del matrimonio.
Siamo sempre stati affiatati sotto tutti i punti di vista e durante i nostri rapporti sessuali ci diciamo chiaramente le nostre fantasie. La mia sarebbe quella di vederla posseduta da più uomini contemporaneamente e, nei momenti caldi, mi dice: “Sì, che bello..” ma, passato quell’istante, mi ripete sempre “Scherzavo, lo sai, non vorrei mai fare una cosa del genere”.
Monica ha due fantasie, la prima è quella di trovarsi in balia di molti uomini mentre è bendata e non sa chi la sta toccando, la seconda è quella di essere posseduta da un uomo di colore ben attrezzato. La nostra vita sessuale è appagante per entrambi e ci piace sperimentare nuove situazioni.
Una sera, mentre parlavamo tranquillamente durante la cena, le dissi che avrei voluto invitare a casa nostra Robert, un mio amico di lunga data nato in Senegal, con cui ogni settimana vado a giocare a squash. Ovviamente ho visto Robert sotto la doccia e devo dire che di certo soddisferebbe il secondo desiderio di mia moglie. Il mio amico infatti ha un arnese di 27 cm e non è solo la lunghezza a renderlo particolare, anche la sua circonferenza è “importante”. È un ragazzo di 30 anni, alto 185 cm e molto ben piazzato con i suoi 110 chili di peso e un fisico molto ben addestrato senza essere un ultrapalestrato. Il fatto di essere depilato, anche nelle zone intime, rende ancor più ragguardevoli le sue dimensioni.
Monica accetta d’invitarlo, non trovandoci nulla di male e ci accordiamo per il giovedì successivo al ritorno dalla nostra partita di squash.
Per la serata Monica si è messa un abito leggero, attillato, a spallina stretta e sopra il ginocchio. È un po’ scollato e, data la scollatura, non richiede l’utilizzo del reggiseno tanto mia moglie ha una seconda misura che sta su bene anche da sola. Ha completato la mise con dei sandali da sera con il tacco vertiginoso ed un trucco sapiente e leggero.
Quando ci apre la porta, intuisco che sotto il vestito attillato deve indossare un perizoma quasi inesistente; sono certo che ce l’ha perché non ama stare senza biancheria intima e soprattutto perché immagina si tratti di una normalissima cena tra amici. Con molto piacere avverto che ha usato il mio profumo preferito.
Dopo i saluti di rito ed un veloce aperitivo ci sediamo a tavola. Robert dimostra di apprezzare la cucina e la conversazione scorre serenamente. Un paio di volte noto che gli occhi del mio amico cadono sul decolleté di mia moglie e, guarda caso, sul suo didietro quando si alza per sparecchiare. Lo capisco benissimo perché è quello che farei anche io.
Anche Monica pare molto a suo agio e, conversando di tutto, spesso si cade anche su battute a doppio senso che lei gestisce con assoluta tranquillità.
Dopo cena ci rilassiamo sul divano con un buon bicchiere di Porto e continuiamo a conversare, Monica è seduta tra me e Robert e, vuoi perché il divano è di quelli a seduta bassa, vuoi perché lei si siede sempre accavallando le gambe, noto che il vestito è risalito fin oltre la metà delle cosce, continuando ad attirare la mia attenzione ed anche quella del nostro ospite.
Ad un tratto Monica si alza per andare nell’altra stanza e dopo pochi minuti ricompare davanti a noi, prende il suo bicchiere dal tavolino dove l’aveva posato prima di alzarsi e si risiede.
Risedendosi il vestito torna ad alzarsi verso la zona alta delle cosce e una spallina del vestito scivola lungo la spalla finendo sul suo avambraccio.
Noto che la cosa a Robert non dispiace affatto, mentre Monica sembra non accorgersi di nulla. Il suo seno non è grande ma, in quella posizione, Robert che è molto più alto di lei riesce ad intuire più che bene le sua forma.
Ad un tratto il mio amico si convince che questo sia un invito più che esplicito e decide di passare all’azione (non concordata tra di noi). Velocemente sposta con un dito quel poco di vestito che ricopriva il seno di mia moglie tirandoglielo fuori e iniziando a palpeggiarlo con decisione. Mia moglie pare voler scattare in piedi per mandare il mio amico ad un paese ben noto ma io, stupito quanto lei, la blocco e baciandole il collo e l’orecchio le sussurro: “Rilassati, perché non soddisfiamo i tuoi desideri partendo dal secondo?” Dicendo ciò, inizio a mettere una mano sotto il vestito accarezzandole una coscia e sfilandole il bicchiere con l’altra. Robert intanto ha iniziato a leccare il capezzolo di Monica che non prosegue nella sua reazione. Capisco quindi che lei ha deciso di assecondare la situazione venutasi a creare.
A questo punto abbasso l’altra spallina e inizio anch’io a succhiargli l’altro capezzolo che immediatamente s’inturgidisce tra i miei denti e la mia lingua mentre Robert a iniziato a baciarla in bocca o meglio le loro lingue completamente fuori dalle labbra si leccano in continuazione mentre lui strizza tra le dita un capezzolo di lei.
Sarà stato l’abbondante Porto o la combinazione di tocchi e succhiate di capezzolo, Monica si rilassa e lascia fare, anzi le sue mani iniziano a palpare i nostri attrezzi e dopo un attimo si rende conto che Robert ha in serbo una gran bella sorpresa.
La mia lei ha ora la parte alta del vestito che è scivolata fin sotto l’ombelico e la parte bassa è risalita ben oltre i fianchi, in quel momento mi rendo conto che indossa il mio perizoma preferito: un “filo interdentale” di pizzo nero molto ridotto che lascia scoperto qualche pelo del pube.
Continuando il lavoro sui capezzoli di Monica, io e Robert iniziamo a far scorrere le nostre mani sulle cosce di lei cercando di aprirgliele mettendocele ciascuna sulle nostre ginocchia, senza incontrare resistenza da parte sua. Monica ha ora le gambe completamente divaricate e due mani che si alternano sulla fichetta che inizia a bagnarsi.
A questo punto Monica, che nel frattempo ci ha liberati della cintura e dalla cerniera dei pantaloni, ci ordina di alzarci in piedi di fronte a lei e, seduta sul divano quasi nuda, ci abbassa i boxer da cui fuoriescono due cazzi molto ben in tiro. Guardando quello di Robert non può fare a meno di lasciarsi scappare un “che bel cazzone nero hai, mi voglio divertire” e detto questo inizia a metterselo in bocca. Le dimensioni di lui sono ragguardevoli, io l’avevo sempre visto “a riposo” ma ora fa piuttosto impressione. Monica lo tiene con entrambe le mani e, nonostante la cappella sia completamente dentro la sua bocca, ci sono ancora diversi centimetri di cazzo nero ben visibili. Monica alterna nella sua bocca i nostri due arnesi fino a quando non le chiedo di mettersi in piedi, Robert la stringe a sé e mette le sue mani sulle chiappe di mia moglie, cercando di allargargliele e in questa posizione vedo quanto è piccola lei e quanto è grande lui, e quanto lei sarà sotto il completo suo dominio. La vista del contatto tra il corpo nero di lui e quello bianchissimo di Monica è eccitantissima.
Io e Robert l’aiutiamo a liberarsi del vestito e la corichiamo sul tavolo; ora lei ha solo perizoma e sandali. Io scivolo dietro di lei e palpando le tette e strizzandogli i capezzoli rimetto il mio cazzo nella sua bocca mentre Robert, con un movimento rapido e brusco strappa letteralmente il perizoma alla mia lei che emette un gemito di piacere per quel gesto così rude. Avendo le gambe completamente spalancate perché così gliele tiene Robert, vedo che gli umori vaginali di lei sono già scesi nell’interno cosce ed in quel momento il mio amico insinua la sua testa nera tra le cosce di Monica e iniziare a slinguarle la fichetta.
A quel contatto la mia lei inarca istintivamente la schiena mostrandoci tutto il suo godimento che io intendo anche per come mi sta succhiando il cazzo e devo trattenermi dal non venirle subito in bocca.
Noto che Robert, proseguendo nella leccata al clitoride di Monica, ha iniziato a infilarle il dito medio nel buchetto del culo. Quando arriva al fondo del dito, mia moglie dice: “Vengo…”, al che il mio amico infila nel suo culetto anche il dito indice. Appena anche questo dito è dentro di lei Monica emette una serie di gemiti e il suo corpo è pervaso da un tremore che indica il suo orgasmo.
A questo punto Monica, sempre sdraiata sul tavolo, dice a Robert di voler spompinare un po’ il bel bastone che ha visto prima, ma dopo alcune succhiatine Robert si toglie e va a puntare deciso la sua enorme cappella umida nella fichetta di mia moglie completamente fradicia di saliva e di umori. Dopo aver posto le sue mani sulle cosce di lei, gliele spinge all’indietro per favorire la penetrazione; fatto questo, con delicatezza ma con decisione, inizia a spingerglielo dentro. Monica grida “Ah! Che male, continua porco..che bel cazzo che hai, fammelo sentire tutto”.
Robert è deciso, ma delicato e capisce presto di non poter infilare tutti i suoi 27 cm nella fichetta di Monica completamente allargata, pertanto si ferma a ¾ e, dopo aver permesso al suo utero di adattarsi a questa dimensione, inizia a stantuffarla.
Ragazzi, vedere un cazzo nero come il carbone bagnato di umori biancastri di una fica è una sensazione visiva molto eccitante! Dopo 5 minuti di entra ed esci, Monica ha il secondo orgasmo, questa volta decisamente più potente che esterna con “Godo, godo, Ah…fottimi!”
Robert estrae la sua mazza che sembra ancora più grande e mia moglie gli dice: “Vieni anche tu, voglio sentirti godere”. Il mio amico mi guarda e dopo essersi preso il cazzo in mano, inizia a strusciarlo dal clitoride all’osso sacro di mia moglie che, intuendo cosa sta per capitarle, con un misto di preoccupazione ed eccitazione dice a Robert: “Che intenzioni hai?” Robert la guarda, si abbassa per slinguarla e poi le dice: “Non l’hai capito?” Allora mi moglie mi sorprende con questa affermazione che pronuncia con decisione e, perché no, con troiaggine: “Inculami!”. Queste parole mi eccitano all’inverosimile, torno dietro a Monica, e dopo averle messo il mio cazzo in bocca l’afferro per le caviglie costringendola ad avere le ginocchia pressoché ai lati del seno. In questa posizione tutti i suoi buchi sono alla portata di Robert che, dopo aver leccato un attimo il buchetto di Monica, inizia a spingere il suo manganello dentro il culo.
L’inizio dell’inculata è eccitantissimo, sembra che le chiappe e le fica di mia moglie debbano finire anche loro dentro il culetto, risucchiate da quella spinta. Appena entra la cappella sento Monica irrigidirsi per il male, anche il mio amico se ne accorge e, fermandosi, inizia a toccarle il clitoride con una mano. Questa operazione eccita nuovamente la mia lei che, rilassandosi, permette a Robert di riprendere la spinta che prosegue decisa fino a oltre metà del suo cazzo, che inizia a muoversi leggermente avanti e indietro.
Monica si tocca da sola il clitoride e s’introduce un dito in vagina mentre viene per la terza volta emettendo grida di godimento mai sentite e frasi come “Sì, vengo, sono la tua puttana, fammi sentire tutto il tuo cazzo in culo. Fottimi..ah!”
Dopo questo orgasmo, tenendo sempre mia moglie per le caviglie, mi accorgo che nel giro di pochi attimi si sta nuovamente rilassando ed eccitando, infatti invita il mio amico a proseguire con un “Fottimi, ti prego… Mettimelo tutto nel culo”.
Robert inizia a muoversi su e giù ma ad ogni spinta noto che penetra sempre di più e dice a Monica “Che bel culo che hai. È tutta la sera che te lo guardo ed ora me lo trovo stretto intorno al mio cazzo” e mia moglie gli risponde con un “Voglio tutto il tuo cazzo in culo, cosa aspetti a ficcarmelo dentro?” Mentre termina la frase Robert con un’ultima spinta decisa penetra totalmente nel culo di mia moglie.
Alla vista del pube di Robert completamente contro le chiappe di Monica, riprendo a mettere il mio cazzo nella sua bocca.
Robert è un martello e vedo che ormai tutto il suo cazzo scorre nel culo di mia moglie, quando indietreggia vedo il rosa della cappella e quando affonda, sbattendo rumorosamente l’inguine sulle chiappe di lei, Monica balla decisamente sul tavolo. Se la sta proprio inculando alla grande.
Mia moglie geme come mai mi è successo di sentirla. Ha 27 centimetri di cazzo nel culo e pare che ce ne starebbero ancora se ce ne fosse dell’altro.
Dopo pochi minuti non riesco più a resistere e sborro in bocca a mie moglie che, eccitatissima, fa girare la sua lingua con estrema maestria facendo scivolare lo sperma al lato della bocca. È bellissimo vederla così, inculata a forza e sporca di sborra nelle labbra e nella faccia.
Dopo un attimo Monica urla “Vengoooooo…” ed è squassata da un tremore fortissimo e lungo emettendo una gran quantità di “Aaah…!” goduriosi.
È il suo quarto orgasmo in poco più di un’ora. Appena è terminato l’orgasmo della mia lei, Robert estrae il suo cazzo dal culo che ha appena deflorato e si avvicina alla bocca di mia moglie che inizia a passargli la lingua sotto la cappella. Io vado a constatare il risultato di quella inculata stratosferica e ciò che vedo è impressionante; il buco del culo di Monica è rosso e largo all’inverosimile, ci entrano tutte le dita della mia mano fino alle nocche. Eccitato per questa visione la penetro in fica e la pompo sbattendola con forza e violenza. Lei è nuovamente in pista e sta sfogando questa nuova eccitazione sul cazzo di Robert che, nemmeno un minuto dopo viene schizzando di sperma la mia Monica; anche io estraggo il cazzo dalla sua fichetta schizzandola in pancia e sul seno. Mia moglie viene per la quinta volta e, mentre lo fa, con una mano raccoglie lo sperma mio e del mio amico e, dopo esserlo spalmato sui seni, se lo porta alla bocca ingoiandolo voluttuosamente.
A questo punto siamo tutti sfiniti, Robert la bacia e le dice: “Tornerò a trovarti se ti va, sei proprio una bella troia. Se vorrai, ho molte sorprese per te”. Lei lo saluta a sua volta con un “Mi è piaciuto farmi fottere così, torna quando vuoi, i miei buchi saranno sempre pronti per te”.

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